Un brevissimo commento su Michel Martone, Ministro un po' sgraziato.
Essere avanti, in termini di comunicazione politica, non significa dimenticarsi del passato.
Il suo atteggiamento sembra quello di molti guru della comunicazione, oggi convertiti alla politica.
Ora, qui sono un po' di parte, dall'alto del cazzo della mia esperienza politica locale. Ma sono convinto che social media, campagne di comunicazione innovative, attitudine global, non solo non combinino molto per il successo della politica, ma anzi la deprivano di uno dei suoi maggiori aiuti: l'oblio dei più.
I media, in generale, sono strumenti, non fini. E nell'essere strumenti sono parecchio limitati. Che Twitter abbia aiutato Obama, o i giovani arabi, è una castroneria. E lo stesso si può dire nei confronti di stili di comunicazione, come quelli adottati dal Ministro Martone nella sua fantastica frase: "chi non si laurea a 28 anni è uno sfigato". Uno stile più adatto ad una campagna pubblicitaria privata, aggressiva e mordace. Ma poco, pochissimo adatto per rivolgersi al ceto più colpito in un paese in crisi profonda.
E non è che ci voglia un genio per comprenderlo. Come dice Crozza (magistrale): tutti hanno un elettorato. Compreso chi fa il ministro nel governo tecnico. Governo, questo, che più di tutti altri sta cercando di spiegarsi al cittadino, un po' per la durezza delle misure, un po' per scavalcare i partiti.
Il pubblico non è il privato. E' il luogo dove le decisioni che influscono sulla vita di tutti vengono prese. Proprio per questo, ha regole differenti. "Be hungry, be foolish" va bene per giovani innovatori; ma sono le qualità che vorreste vedere in un vostro rappresentante politico? La Prima Repubblica, nel suo marasma di problemi, è comunque riuscita a sfornare gente capace di parlare di politica, senza rifugiarsi in metodi costruiti altrove.
Insomma, occhio a quello che si dice. E, dal solito alto del cazzo, alla mia veneranda età di 26 anni, consiglio al ministro Martone tre-cose-tre che un buon politico non dovrebbe mai dimenticare: studia la storia, pensa anche come gli altri, nel dubbio sta zitto.